Inaugurati nel 1961 su iniziativa di Enrico Castelli (a cui sono oggi dedicati), i Colloqui sono convegni internazionali che riuniscono regolarmente a Roma studiosi di livello mondiale per discutere temi di filosofia della religione.
L’espressione ‘colloquio’, che Castelli preferisce esplicitamente a quella di ‘convegno’, rimanda al carattere semi-privato e familiare di questi incontri, più vicini (nelle intenzioni) alla formula del seminario casalingo che a quella del congresso togato.
Occasionati da una questione specifica, quella della demitizzazione, i Colloqui si consolidano pressoché da subito in un appuntamento fisso a cadenza annuale. Se la demitizzazione rappresenta un filo conduttore costante almeno fino alla prima metà degli anni Settanta, il nodo di fondo che lega in modo organico i vari incontri e dà conto della loro profonda continuità teorica è, alla radice, la modernità, intesa come età della secolarizzazione e della perdita del sacro.
Complice anche il clima del coevo Concilio Vaticano II, i Colloqui assumono da subito un profilo internazionale, multidisciplinare ed ecumenico: accanto a studiosi di filosofia cristiana troviamo infatti teologi di varie confessioni (particolarmente nutrita quella protestante), linguisti, storici delle religioni, esegeti dei testi sacri, fenomenologi ed ermeneuti; studiosi credenti e non credenti, laici ed ecclesiastici.
Con la morte di Castelli e la presa in carico, da parte di Marco Maria Olivetti, della direzione dell’Istituto, anche la veste dei convegni viene parzialmente ridefinita: assunto ufficialmente il nome del loro fondatore, i ‘Colloqui Castelli’ si svolgono da questo momento ogni due anni, allargando per numero e provenienza la rosa degli invitati; coerente invece la linea tematica e di metodo seguita, di impianto prettamente ermeneutico.
In generale, l’intento dei Colloqui è quello di rappresentare un laboratorio di discussione di una specifica visione della filosofia della religione: una disciplina ‘impegnata’, una pratica di pensiero più che una costruzione teorica; una via privilegiata per saggiare il compito e i limiti della filosofia tout court.
Alcuni dei nomi più noti che hanno preso e prendono parte ai Colloqui: Emile Benveniste, Bernhard Casper, Danielle Cohen-Lévinas, Jean Daniélou, Umberto Eco, Hans-Georg Gadamer, Karòly Kerényi, Hans Kueng, Emmanuel Lévinas, Karl Loewith, Henri de Lubac, Jean-Luc Marion, Vittorio Mathieu, Raimun Panikkar, Karl Rahner, Paul Ricoeur, Gershom Scholem, Walter Schweidler, Emanuele Severino, Andreas Speer (qui l’elenco completo dei partecipanti).
Gli atti degli interventi tenuti ai Colloqui, sin dal loro avvio, vengono regolarmente pubblicati dall’Archivio di Filosofia (qui l’elenco completo degli indici).
Attenzione – è stato pubblicato il call for papers del Colloquio tenutosi a gennaio 2018, dedicato alla Presenza – link